DA GolBlog nasce PARATADIZOFF

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giovedì 29 aprile 2010

John, lascia stare Andrea



Si sa le favole del volemose bene sono accattivanti.
Forse John e Andrea, Andrea e John, coetanei, vivono una complicità disinteressata, cresciuta all’ombra dei giochi comuni e delle passioni comuni.
Forse John e Andrea, Andrea e John, non hanno litigato mai, neppure da bimbetti e manco quando arrivava Lapo che voleva giocare a fare l’Imprenditore.
Magari si sono innamorati anche della stessa ragazza, forse cugina, John e Andrea, Andrea e John.
Credere però che quanto stia accadendo alla Exor in questi giorni ed alla Juventus in particolare, sia il frutto di inviti ad assumere responsabilità e cariche, come quando da piccini ci si regalava la macchinine o il pallone, significa essere degli inguaribili romantici per giunta ingenui.
Il risultato disastroso della Juventus di questi anni è inversamente proporzionale alla ricostruzione di una parte della famiglia che ha consolidato il suo potere.
Per John era arrivato il momento di prendersi il raccolto di questi anni. C’era la Fiat e c’era la Juve.
Sulla Fiat nessun problema. Ma la Juve, defenestrata ed impoverita sul campo, per motivi di opportunità non poteva essere sua.
Le contestazioni e gli insuccessi hanno prima fatto tornare Bettega. Inevitabile aprire le braccia al cugino Andrea, l’unico che, con la nomina, ha portato una ventata di aria fresca che ha calmato anche gli animi più rancorosi.
Perché è vero che lo juventino vuole vincere sul campo come sempre ha fatto. Ma non vuole perdere ciò che ha vinto per le farse costruite ad hoc chissà per quale economico mistero.
Ma John vigila e con lui i numi tutelari della famiglia. Sia il neo presidente della Fiat, sia l’avvocato Franzo Grande Stevens si precipitano a chiarire che lo scudetto del 2006 vada revocato, ma che le sentenze non dovranno essere riscritte.
Perché? Dov’è l’arcano? E’ solo onorato merito di trasparenza sportiva?
No John, non chiedere ad Andrea di tacere su calciopoli.

mercoledì 28 aprile 2010

John addio? Torno juventino full time



Se fosse vero quanto anticipa oggi Tuttosport, si potrebbe tornare a tifare Juve a tempo pieno.

A proposito, nel riprenderti gli oggetti personali dall'armadietto, non dimenticarti di Blanc!

L’atto di morte della Vecchia Signora



Noi juventini siamo stati stupidi e stupiti al tempo stesso.
Quando nel 2006 spuntò con forza devastante il gazzettaro calciopoli, di fatto farsopoli, la maggior parte dei tifosi (compreso il sottoscritto) pensò che si trattasse del classico vomito della durata di una giornata.
Il pensiero di un intervento “tranchant” della famiglia, della torinesità di Giraudo, della sfacciataggine di Moggi, avrebbe messo a tacere tutto e tutti.
Infatti la procedura cosiddetta normale si mise in moto. Giraudo andò in conferenza stampa per tranquillizzare tutti. Moggi continuò a sorridere e non dar peso.
Ma la domenica, la domenica di quel fine settimana, la normalità fu sovvertita.
Ci fu il primo vero colpo di scena. Ci fu il primo schiaffo, che nella sostanza fu un autentico pugno alla stomaco.
Elkann all’uscita dello stadio espresse vicinanza solo a tecnico e giocatori, mentre il cugino Andrea restava fisicamente al fianco dei dirigenti.
E’ quello il momento in cui nasce di fatto, il primo elemento di dubbio sulla famiglia Agnelli o di ciò che ne è rimasta.
I tifosi? Convinti di festeggiare a Bari contro la Reggina lo scudetto numero 29.
Forse non capimmo l’atto di nascita della nuova misera Juventus, e l’atto di morte della gloriosa Vecchia Signora.

mercoledì 21 aprile 2010

Suo nonno



"Avrei voluto ci fosse mio nonno". Lo ha detto ieri John Elkann a margine del cambio presidenza Fiat.
Anche noi tifosi juventini John, anche noi!