DA GolBlog nasce PARATADIZOFF

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lunedì 11 aprile 2011

Vittoria importante, ma squadra volubile



La fiammella della speranza per un posto in champions league rimane accesa. La sconfitta dell’Udinese in casa contro la Roma, e la vittoria della Juve contro il Genoa la tengono ancora viva. La gara di ieri pomeriggio a Torino, se considerata sotto l’aspetto emotivo, dovrebbe dare entusiasmo all’ambiente ed alimentare ulteriormente lo spogliatoio di maggiore fiducia nei propri mezzi. L’aver recuperato due volte lo svantaggio e l’aver strappato i tre punti con la zampata vincente di Luca Toni, costituisce senza alcun dubbio una prova di grande conforto nella coesione del gruppo. Ma è anche vero, che questa Juve, in tempi ancora non sospetti e targata Quagliarella procedeva quasi a braccetto con la comitiva delle squadre in lizza per lo scudetto. Mi riferisco all’incredibile rete dell’ultimo secondo che Milos Krasic siglò contro la Lazio e che avrebbe dovuto iniettare tanta linfa e fiducia nel gruppo, ma che si scontrò col successivo pareggio di Verona contro il Chievo. E allora è il caso di prendere atto che questa Juve ha accorciato le distanze dal quarto posto in classifica, ma occorre altresì prendere atto che certe situazioni, che potrebbero ulteriormente spingere la squadra ad ottenere il massimo, potrebbero crollare quando l’entità costruita non è molto solida. E questa Juve possiede una solidità è a corrente alternata. Anche ieri pomeriggio, nonostante il primo svantaggio sia arrivato più per sfortuna che per merito altrui, abbiamo assistito ad un macht, dove gli errori difensivi della squadra di Del Neri sono stati evidenti e continui, dove a centrocampo Aquilani continua ad offrire prestazioni altalenanti, e dove lo stesso tecnico a volte ci mette del suo con frequenti spostamenti che hanno l’effetto di creare più confusione a se stessi che agli altri. Senza dimenticare che anche l’avversario non ha dimostrato grande valore, se non solo con riferimento ad una gara tatticamente ordinata, ma di modesto spessore tecnico. Al di la della flebile speranzuola di poter lottare per un posto champions, al macht contro il Genoa va dato una contestuale duplice lettura: la vittoria per come è stata ottenuta, rende l’ambiente più tranquillo e lo spogliatoio più euforico, ma la volubilità di questa squadra, con imbarazzanti blackout di movimenti soprattutto nella fase difensiva, la rendono ancora molto fragile.

giovedì 7 aprile 2011

Il lumicino del neo provinciale


Nonostante sia pienamente consapevole di essere entrato a far parte con la mia Juventus del giro delle migliori provinciali, il mio inguaribile male da tifoso, mi ha spinto a dare una sbirciata ieri sera alla classifica di serie A e metterla in confronto con quella dello scorso anno alla stessa giornata. L’obbiettivo? Anche se porta male dirlo, le sette finali! Almeno così, entro nella compagnia dei vari Marotta, Buffon, Bonucci e via discorrendo. L’anno scorso, la Sampdoria guidata da Gigi Del Neri che conquistò col quarto posto finale e il diritto di giocarsi i preliminari di champions, alla 31ma giornata di campionato, occupava la settima posizione in condominio con la Juventus, e di punti ne aveva 48. Quarto era il Palermo che di punti ne aveva 51. Nelle ultime sette partite, i blucerchiati conquistarono 19 punti sul complessivo in palio di 21, e riuscirono nell’incredibile impresa di raggiungere un obbiettivo che non si erano prefissati. E’ vero che oltre a Del Neri in panchina, avevano in attacco la coppia Cassano-Pazzini, che il Palermo alla 31ma giornata era distante solo 3 punti, ma si trattò ugualmente di una fantastica cavalcata. Quest’anno, Gigi Del Neri siede sulla panchina della Juventus. In attacco ha perso Quagliarella, ma gli hanno portato Matri, che al fianco di Del Piero o Toni, qualche gol potrebbe ancora uscire. Il distacco dall’attuale quarta, cioè l’Udinese è più consistente, con i friulani che veleggiano a quota 56, con otto punti di distacco, ed avendo in mezzo Lazio e Roma, mica il Palermo. E senza dimenticare che la squadra di Guidolin, seppure abbia qualche momento di blackout come domenica scorsa a Lecce, sta giocando bene e con continuità. La Sampdoria è una provinciale come la Juventus, solo che i bianconeri vivono in un ambiente che mal si concilia con questa nuova dimensione, pertanto l’insoddisfazione ambientale potrebbe far mancare quel supporto di entusiasmo, che potrebbe spingere ulteriormente ad inseguire obbiettivi importanti anche se comunque modesti per curriculum. Un tempo 19 punti in sette gare erano cifre ipotizzabili per la "vecchia signora", ma adesso bisogna fare i conti con una dimensione diversa, tenendo in debita considerazione che la condotta dei bianconeri in questa stagione, è stata molto altalenante. Vincere contro l’Inter e la Roma non assurge a particolare significato di merito, se poi si smarriscono punti contro Lecce e Bologna. Il lumicino della speranza si è riacceso dopo la serata dell’Olimpico capitolino, e con esso la speranza che solo un tifoso cieco e appassionato può covare.