
L’immagine è quella che diede Susanna Agnelli in piena calciopoli: “La Juventus è una puttana alla quale si continua a volerle bene.”
Una frase tutta da decifrare proprio perché fu rilasciata nel giugno 2006. Una frase che si adatta oggi ai risultati di questa squadra, uscita malconcia dalle ultime due giornate di campionato.
La Juventus è rimasta come una puttana di quei bordelli, che s’aggiusta dopo un appuntamento importante e ritorna nello squallore di una vita difficile.
Dopo la festa Inter, il grigiore Lecce e Bologna. La Juve di una volta avrebbe fatto il contrario.
Sabato prossimo torneremo a parlare di un’altra serata amara, sotto i colpi di Ibra e Cassano.
E’ stato detto e ripetuto tante volte. Il pesce puzza dalla testa.
Andrea Agnelli ha riportato in chi scrive l’entusiasmo di un ritorno al passato. Un legame strettissimo col 2006, ma purtroppo i risultati sono diversi. Molto diversi con la certezza che la Juve non può passare da “under construction” di lungo periodo.
L’ambiente è distrutto. Del Neri mostra il lato amletico delle sue scelte. Ieri sera con Martinez e Iaquinta abbiamo regalato un tempo. Poi nei successivi 45 minuti, il tecnico di Aquileia ha consumato la confusione più atroce in una squadra psicolabile, inserendo tre punte, svuotando il centrocampo e lasciando l’allegria in difesa.
Le dichiarazioni del dopo partita fanno paura. Del Neri è in manifesta difficoltà, Marotta pensa al riscatto contro il Milan, che è tipico di una squadra provinciale e che vuole nascondere i problemi.
Quello con le idee chiare a dallo stile vecchia Juve? Felipe Melo: “Bisogna stare zitti e dimostrare di essere uomini”.
Un po’ di silenzio non guasta, compreso Anche Andrea e le 12 finali.
E’ proprio vero, facciamo silenzio!