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domenica 27 febbraio 2011

Dodici finali, undici, dieci. Una sofferenza

E’ un capitombolo dietro l’altro.
L’immagine è quella che diede Susanna Agnelli in piena calciopoli: “La Juventus è una puttana alla quale si continua a volerle bene.”
Una frase tutta da decifrare proprio perché fu rilasciata nel giugno 2006. Una frase che si adatta oggi ai risultati di questa squadra, uscita malconcia dalle ultime due giornate di campionato.
La Juventus è rimasta come una puttana di quei bordelli, che s’aggiusta dopo un appuntamento importante e ritorna nello squallore di una vita difficile.
Dopo la festa Inter, il grigiore Lecce e Bologna. La Juve di una volta avrebbe fatto il contrario.
Sabato prossimo torneremo a parlare di un’altra serata amara, sotto i colpi di Ibra e Cassano.
E’ stato detto e ripetuto tante volte. Il pesce puzza dalla testa.
Andrea Agnelli ha riportato in chi scrive l’entusiasmo di un ritorno al passato. Un legame strettissimo col 2006, ma purtroppo i risultati sono diversi. Molto diversi con la certezza che la Juve non può passare da “under construction” di lungo periodo.
L’ambiente è distrutto. Del Neri mostra il lato amletico delle sue scelte. Ieri sera con Martinez e Iaquinta abbiamo regalato un tempo. Poi nei successivi 45 minuti, il tecnico di Aquileia ha consumato la confusione più atroce in una squadra psicolabile, inserendo tre punte, svuotando il centrocampo e lasciando l’allegria in difesa.
Le dichiarazioni del dopo partita fanno paura. Del Neri è in manifesta difficoltà, Marotta pensa al riscatto contro il Milan, che è tipico di una squadra provinciale e che vuole nascondere i problemi.
Quello con le idee chiare a dallo stile vecchia Juve? Felipe Melo: “Bisogna stare zitti e dimostrare di essere uomini”.
Un po’ di silenzio non guasta, compreso Anche Andrea e le 12 finali.
E’ proprio vero, facciamo silenzio!

4 commenti:

  1. ragazzi se non è chiaro di chi è la colpa del fallimento Juve allora avete i paraocchi. Del Neri non è un allenatore da Juve. Di calcio ne capisce ben poco. Andava bene dove aveva dei dirigenti che gli prepararavano una squadra pronta in cui con metodo dell'urlatore e del bastone , in una squadra provinciale riesce a ottenere qualche risultato, grazie ai giocatori , non certo per meriti suoi.
    Ma alla Juve che deve inventare, deve costruire, che sa fare ? nulla, perde partite vinte, non ha gioco, non ha moduli e da la colpa agli altri...praticamente un inconpetente.

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  2. Caro Pigreco, in situazioni come queste le responsabilità sono di tutti. Senza dimenticare che i problemi di questi ultimi anni si ripetono e con allenatori diversi.
    Comincio ad avere la convinzione che la proprietà deve decidere cosa vuole veramente fare di questo club.

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  3. Sono d'accordo con te, Antonio.
    Cambiano gli allenatori, ma la situazione rimane la stessa.
    Con questi giocatori anche un Capello (Fabio) potrebbe fare poco.
    Quando tornò al Milan dopo il suo primo periodo colmo di successi, arrivò decimo.
    Ed è tutto dire...

    Complimenti per il pezzo.
    A presto

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  4. A corroborare la mia tesi su tutto l'ambiente, e non solo sulle capacità del tecnico, ecco la doppietta di una Amauri virtuoso!
    Occorre ripristinare subito una gestione vecchio stile. La mia impressione è che in questo momento esiste una debolezza manageriale.

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